Biodomenica 2013
Nonostante la crisi i consumi "bio" crescono
Saranno inaugurati domenica 6 ottobre 2013, alle ore 10,00, gli stand della Biodomenica 2013, evento giunto alla XIV^ edizione e organizzato da Coldiretti, Campagna Amica e Legambiente della Puglia, a Bari, su Piazzale Lorusso. Le imprese biologiche incontreranno quelle convenzionali per offrire ai consumatori tutto il paniere di ori agroalimentari di cui la Puglia è ricca.
In un periodo di crisi sono addirittura aumentati di un ulteriore 6% i consumi familiari di alimenti biologici con valori record rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Nel 2012 (chiusura statistiche il 10 settembre 2013) la Puglia ha registrato6.111 operatori del biologico per 171.122 ettari coltivati, con una variazione percentuale del + 20,3 %.
In realtà si sta assistendo ad un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre contestualmente continua l’aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell’agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati, il tutto pari ad un aumento dell’81 percento. Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli: olivo (32%), cereali (22%), vite (6%), frutta (2%). Anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica, su un totale nazionale di 21 impianti, 4 sono pugliesi.
“La grande attenzione al biologico dei consumatori – commenta il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – ci ha indotto a realizzare nei Mercati di Campagna Amica spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche e abbiamo in Puglia due Botteghe di Campagna Amica a Bitonto e a Molfetta completamente bio. La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l’imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dagli scandali alimentari, si sono tradotti in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione”.
La legge regionale approvata nel novembre 2003 che vieta l’utilizzo di OGM sul territorio pugliese si è mossa proprio in questo senso, introducendo nell’articolato una specifica richiesta avanzata da Coldiretti Puglia, tendente a preferire nella ristorazione collettiva, gestita dalle Istituzioni pubbliche, i prodotti biologici e tradizionali nonché quelli a denominazione protetta ed ad indicazione geografica tipica, dando valore preminente alle tipicità della regione Puglia.
“Innanzitutto gli OGM richiedono una coltura altamente intensiva anche in termini di fertilizzanti, pesticidi e diserbanti specifici – denuncia Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia - come e più dell’agricoltura industriale non-OGM, introducendo inoltre un circolo vizioso di dipendenza commerciale dalle multinazionali che ne detengono i brevetti. Inoltre impediscono definitivamente ogni ipotesi di un’alternativa agricola e mettono a repentaglio le alternative già esistenti come le produzioni biologiche e tipiche. Quello che oggi è invece indispensabile è partire dalla considerazione che la terra, il cibo, i semi e la biodiversità sono beni comuni prima che merci, necessari alla sopravvivenza, alla salute degli umani e dell'ecosistema, e alla riproduzione della vita. Mentre i profitti di pochi e le speculazioni del mercato non possono essere i principi cardine che determinano natura e scopi dell'agricoltura”.
“Altro punto centrale del nostro progetto – conclude Carlo Barnaba, Presidente di Campagna Amica Puglia - è l’attenzione alla sicurezza alimentare nei servizi di ristorazione collettiva, divenuto un preciso dovere degli enti locali (Comuni, Province e Regioni). L’agrimercato bio può diventare uno strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento di prodotti di alta qualità al prezzo giusto e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini”.