Alle battute finali il processo Scianatico
Dopo il rinvio a giudizio si avvia alla conclusione la fase dibattimentale
È ormai alle battute finali il processo Scianatico relativo al Laterificio Pugliese, uno dei principali Gruppi europei specializzati nella produzione di laterizi e materiali edili, guidato dalla famiglia Scianatico e responsabile, secondo Legambiente, di inquinamento ambientale.
Il processo, per il quale Legambiente Puglia si era costituita parte civile, e la cui richiesta di rinvio a giudizio fu avanzata dal pubblico ministero dott. Antonio Savasta, è in corso dal 21 novembre 2013 e si avvia ormai alla fase dibattimentale con l’acquisizione delle prove da parte dei tecnici nominati da entrambe le parti processuali.
Si terrà, infatti, domani 11 febbraio, a partire dalle ore 9, presso il Tribunale di Trani, la fase istruttoria che si dovrebbe concludere nell’udienza del prossimo 25 febbraio, prima di passare alla discussione finale.
Risale al 4 ottobre 2007 la prima denuncia alla Magistratura da parte del Circolo Legambiente di Terlizzi, che - in seguito alla campagna di monitoraggio condotta dall’ARPA Puglia – individuò criticità sotto l’aspetto ambientale, ritenendo responsabile il Laterificio Pugliese.
In particolare, dalla “Relazione tecnica sulla campagna di monitoraggio della qualità dell’aria, condotta con il laboratorio mobile”, redatta nell’ottobre 2004 dall’ARPA Puglia (a seguito di un monitoraggio eseguito a Terlizzi dal 14 agosto a 14 settembre 2004), si rilevava il superamento dei limiti previsti dalla legge di sostanze inquinanti, come le polveri sottili (PM 10) e l’ozono.
Legambiente richiamandosi ai dati Arpa, ha denunciato la persistenza di una grave situazione di rischio - difficilmente quantificabile e per questo ancora più grave - per tutta la popolazione della città di Terlizzi, la cui fonte risiederebbe proprio nello stabilimento “Laterificio Pugliese” e in tutta la zona artigianale di Terlizzi.
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