Goletta Verde, la campagna storica di Legambiente in difesa del mare, quest'anno parte dalla Croazia per dare impulso a una partecipata mobilitazione contro le trivellazioni petrolifere che minacciano L'Adriatico. Insieme a SOS Adriatico, la coalizione ambientalista croata, il 20 giugno a Rovigno, l'equipaggio del battello ambientalista parteciperà ad una grande assemblea internazionale da cui lancerà un appello in difesa delle coste e del mare Adriatico. L'obiettivo è creare un fronte compatto - associazioni, cittadini, istituzioni - contro le trivellazioni petrolifere. Il mare Adriatico è un ambiente estremamente fragile per le caratteristiche proprie di “mare chiuso”. In questo contesto già difficile si inseriscono nuove attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi che comporterebbero un impatto devastante non solo per l’ecosistema marino, ma anche per le attività che oggi costituiscono una preziosa risorsa economica per i Paesi costieri, come la pesca e il turismo. Tutto per una politica energetica miope ed anacronistica a solo vantaggio delle compagnie private. Le quantità di idrocarburi in gioco sono risibili, grandi invece i rischi e i possibili danni che ricadrebbero sulla collettività.
La depurazione e la mala depurazione. Un tema tipicamente 'estivo'. Legambiente e La Nuova Ecologia ne parlano oggi, prima che arrivi la stagione dei grandi bagni nelle acque 'cattive'.
Sono 187 i depuratori che coprono il servizio su tutto il territorio regionale pugliese ma su cui insistono ancora problemi di funzionamento, criticità e situazioni irrisolte che in alcuni casi rendono inefficace la depurazione dei reflui. Impianti che scaricano in falda, con grave rischio di inquinamento delle acque sotterranee, depuratori che presentano problemi nel funzionamento e i cui scarichi risultano non conformi, etc. La situazione più critica è nella BAT ma non è la sola. La causa di queste anomalie deriva dal cattivo funzionamento degli impianti, causato in alcuni casi anche dall’ingresso nei depuratori di reflui particolari (scarti dell’industria casearia o olearia, industriali o un apporto eccessivo di acque di pioggia spesso legate alla incapacità dei tessuti urbani di drenare l’acqua). Un problema che riguarda il 39% degli impianti a livello regionale secondo i dati a disposizione dell’Acquedotto pugliese, ma che in alcune province arriva ad oltre l’80%, come nel caso dei depuratori della BAT.
Mari e coste italiane finiti nel mirino di sei killer: maladepurazione, estrazioni petrolifere, abusivismo edilizio, consumo di suolo costiero, grandi navi e inquinamento da attività militari.
Sei delitti che tingono di giallo l’estate italiana, perpetrati sotto gli occhi di tutti. Tanti colpevoli una sola vittima: il nostro mare. Un assalto all’ecosistema marino e fluviale senza precedenti che va dall’assente o cattiva depurazione, alla scellerata scelta energetica nazionale di puntare ancora sul petrolio o alla mai paga industria del calcestruzzo illegale e non. Chiediamo che sia posta fine a questo scempio. Non basta più la mera enunciazione di principi, ma serve una strategia comune per garantire le protezione e il risanamento dei nostri ecosistemi, assicurando al tempo stesso la correttezza ecologica delle attività economiche connesse all’ambiente marino. Regioni, comuni e province, nonché lo stesso Governo centrale, sono chiamati a una scelta di campo non più procrastinabile che dia finalmente inizio al tanto decantato green new deal.
I biologi di Legambiente tengono sotto controllo la salute del mare con un monitoraggio scientifico.
Le analisi, effettuate in particolari punti critici, seguono parametri microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche sono eseguite direttamente in sito con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili il giorno stesso o comunque entro le 24 ore dal prelievo.
C'è tempo fino al 31 luglio per votare #laspiaggiapiùbella. Il 17 agosto a Festambiente la classifica delle migliori 10
Gara aperta per la spiaggia più bella d'Italia. C'è tempo fino al 31 luglio per scegliere la spiaggia preferita e farla entrare nella top ten de La più bella sei tu, la classifica delle spiagge più affascinanti, caratteristiche e speciali del Belpaese, stilata da Legambiente per l'estate 2013. La graduatoria della bellezza balneare sarà poi presentata ufficialmente il 17 agosto a Festambiente, il festival nazionale di Legambiente che si terrà a Rispescia.
L'invito, rivolto a tutti, è di scegliere e segnalare attraverso il sito internet (www.legambiente.it/lapiubella) e i social network qual èla spiaggia più bella d’Italia, un litorale speciale che si conosce o si vorrebbe conoscere, ancora incontaminato, lambito da acque pulite e magari circondato di tesori paesaggistici che possa rappresentare una parte significativa della qualità e bellezza del Paese.
Segnala a Legambiente tubature che scaricano in mare, liquidi o sostanze sospette in acqua. L’imbarcazione ambientalista in Puglia dal 6 all’11 luglio con tappa a Barletta e Otranto
Goletta Verde si accinge a partire per il tour 2013. Anche questa estate le nostre coste verranno monitorate con i controlli a campione effettuati dai laboratori mobili di Legambiente per verificare lo stato di salute del mare a rischio per la presenza di scarichi fognari non depurati che finiscono direttamente nei fiumi, nei laghi o in mare. «Aiutaci a scegliere i punti di campionamento con le tue segnalazioni – ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - Per portare avanti il nostro impegno in difesa del mare dall’inquinamento e per tenere a bada i pirati del mare e chiunque perpetui azioni a danno degli ecosistemi marini e lacustri abbiamo bisogno del contributo di tutti. Le vostre segnalazioni aiuteranno i biologi di Goletta Verde a individuare nuovi punti da controllare, campionare, denunciare alle autorità competenti, per intervenire e cercare di risolvere i problemi che possono affliggere le nostre vacanze e soprattutto i delicati ecosistemi naturali».