Ecosistema Urbano 2013
Dallo stallo alla débâcle. Venezia, Trento e Belluno in cima alla classifica ma solo 11 città italiane raggiungono la sufficienza. Presentata la XX edizione di Ecosistema Urbano 2013 il rapporto di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore sulle eco-performance dei capoluoghi di provincia italiani. In Puglia bocciati tutti i capoluoghi: battuta d’arresto nelle politiche ambientali urbane. Tra le peggiori: Foggia per raccolta differenziata e incidentalità stradale, Brindisi per isole pedonali e piste ciclabili, Lecce e Taranto per verde urbano fruibile
Non c’è da star allegri se le migliori 11 città italiane raggiungono a malapena la sufficienza. Il quadro complessivo che emerge dalla XX edizione di Ecosistema Urbano,l’annuale ricerca di Legambiente e Ambiente Italia,realizzata con la collaborazione editoriale del Sole 24 Ore,sullo stato di salute ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, descrive un Paese che ha smesso di credere e investire nel cambiamento.
Il rapporto è stato presentato oggi a livello nazionale a Bologna e contemporaneamente a Bari, per la parte pugliese, in conferenza stampa da Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia alla presenza di Angela Barbanente, Vicepresidente della Regione Pugliae Giorgio Assennato, Direttore Generale dell’ARPA Puglia.
Ecosistema Urbano è realizzato attraverso questionari e interviste dirette ai 104 comuni capoluogo di provincia e sulla base di altre fonti statistiche, con informazioni su 27 parametri ambientali. I dati di questa edizione fanno riferimento all’anno 2012.Il Rapporto di Legambiente raggruppa i 104 capoluoghi di provincia in tre gruppi omogenei per dimensione geografica: 15 grandi città con più 200mila abitanti, 44 medie città con popolazione tra 80mila e 200mila abitanti e 45 piccole città con meno di 80mila abitanti. Per quanto riguarda la Puglia, non sono stati presi in considerazione i dati inviati dalla provincia di BT perché considerati non completi e quindi parziali.
“La XX edizione di Ecosistema Urbano - dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia – boccia sonoramente tutti i capoluoghi pugliesi dove da anni si registra una battuta d’arresto nelle politiche ambientali urbane. Non c’è neanche un timido segnale di cambiamento mentre la crisi economica e finanziaria sta schiacciando gli amministratori locali nella ordinaria amministrazione, nel defaticante tentativo di provare a galleggiare senza obiettivi ambiziosi, innovativi, coraggiosi”.
In Puglia, la situazione risulta peggiorata rispetto allo scorso anno con tutti i capoluoghi pugliesi in coda alla classifica generale di Ecosistema Urbano. Foggia si conferma la peggiore per la raccolta differenziata e per l’incidentalità stradale. Brindisi per le isole pedonali e le piste ciclabili, mentre Lecce e Taranto per il verde fruibile.
Entrando nel merito dei dati pugliesi. Nella classifica delle grandi città Bari occupa il 13° posto. Quanto invece agli altri capoluoghi, essi si piazzano nella parte bassa della classifica delle medie città: occupa il 34° posto Taranto, seguito da Brindisi, al 38° posto, Lecce al 39° posto e Foggia, al 40° posto.
Scendendo nel dettaglio, dall’esame dei tre indicatori sulla qualità dell’aria (Biossido di Azoto, PM10 e Ozono) non è stato possibile effettuare una comparazione rispetto allo scorso anno poiché non sono pervenuti i dati in merito. Per ciò che riguarda invece il consumo giornaliero pro capite di acqua potabile la situazione resta invariata: rimane alto a Lecce con 159,2 litri pro-capite mentre è il più basso a Foggia con 126,9 litri. Quanto alla dispersione di acqua dalla rete la situazione migliora lievemente in tutti i capoluoghi mentre è stabile la capacità di depurazione degli scarichi civili. Sul fronte rifiuti ed in particolare sulla produzione annuale pro capite di rifiuti urbani, anche quest’anno è Lecce che ne produce in quantità maggiore, raggiungendo 665,5 kg per abitante all’anno. È Brindisi invece il capoluogo che ne produce di meno, con 488,4 kg per abitante. Sempre in stallo, invece, la raccolta differenziata in tutti i capoluoghi, lontanissimi dagli obiettivi di legge, con Foggia ferma al 3,7%. Unica eccezione è Andria che ha raggiunto le percentuali previste dalla legge grazie all’avvio della raccolta differenziata porta a porta.
Nel trasporto pubblico, sia sul fronte passeggeri trasportati annualmente per abitante che su quello inerente la percorrenza annua per abitante, le città pugliesi non occupano buone posizioni. Quanto all’indice della mobilità alternativa (autobus a chiamata, controlli elettronici ZTL, tariffe per intermodalità, sistema di pedaggio urbano (tipo Ecopass), parcheggi interscambio bici, presenza del mobility manager, bike sharing, car sharing, piano mobilità ciclabile e piano per gli spostamenti casa-lavoro), si distinguono solo Bari e Foggia. Per gli altri capoluoghi non sono pervenuti dati al riguardo.
Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti, la migliore è ancora una volta Foggia con 55 auto circolanti ogni cento abitanti, mentre la peggiore è Lecce con 67 auto circolanti. Per il tasso di motorizzazione dei motocicli, Foggia si riconferma al primo posto della classifica generale con il valore più basso ossia 5 motocicli ogni 100 abitanti mentre ancora una volta Lecce è la peggiore con 12 motocicli. In questa XX edizione di Ecosistema Urbano è stato introdotto un nuovo indice che misura il tasso di mortalità per incidenti stradali ogni 10mila abitanti. In Puglia la città peggiore è Foggia, ultima nella classifica generale per questo indicatore.
Per quanto riguarda le isole pedonali, Bari si piazza in vetta alle province pugliesi, così come per le zone a traffico limitato. Per quanto riguarda invece le piste ciclabili,è ancora una volta Lecce il migliore capoluogo pugliese con 15,49 m_eq/100 abitanti. Invece, sul fronte dell’indice di ciclabilità (presenza biciplan, ufficio biciclette, ciclo parcheggi di interscambio, bici stazione, bike-sharing), che misura il livello di efficacia delle politiche amministrative per la diffusione delle due ruote, si distingue Bari. Sul fronte del verde urbano fruibile la peggiore è Lecce con 0,58 mq/ab. Mentre per le aree verdi (aree verdi totali della superficie comunale ovvero mq/ha) fanalino di coda sono Bari e Brindisi. Invece, in una situazione sostanzialmente invariata, Foggia resta la città con i più bassi consumi elettrici domestici. Per quanto riguarda il solare termico e il solare fotovoltaico installato sugli edifici comunali si distingue Lecce con 3,61 mq ogni mille abitanti di solare termico installato e Foggia con 2,02 kW ogni mille abitanti di solare fotovoltaico. Mentre per il teleriscaldamento siamo ancora a percentuali pari allo 0. In genere, sul fronte delle politiche energetiche (semplificazione della procedura per l’installazione di solare termico/fotovoltaico, attuazione di attività di risparmio energetico, presenza di energy manager, acquisto di energia elettrica da fonte rinnovabile, realizzazione di banca dati edifici certificati), della partecipazione e pianificazione ambientale (zonizzazione acustica, piano urbano del traffico, piano energetico comunale, percorsi di progettazione pianificata, bilancio ambientale) e dell’Eco Management (utilizzo di carta riciclata negli uffici pubblici, auto comunali ecologiche, l’acquisto di prodotti equosolidali, certificazione ambientale del Comune e raccolta differenziata all’interno del Comune) la situazione resta invariata. Per quanto riguarda infine la capacità di risposta della pubblica amministrazione al questionario inviato da Legambiente, tutti i capoluoghi sono bocciati.
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