Ecosistema Urbano 2016
La ricerca di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani realizzata in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore
In Puglia performance ambientali statiche: nella classifica nazionale Foggia è al 16° posto, Brindisi al 22°, Bari all’84°, Lecce e Taranto rispettivamente all’88° e 99° posto
Riconoscimento al Comune di Bari per la bonifica definitiva della Fibronit e alla Regione Puglia e FAL per la velostazione del capoluogo pugliese
Pochi e sporadici i passi avanti fatti dai capoluoghi pugliesi che mostrano performance ambientali sostanzialmente statiche. È quanto emerge dalla ventitreesima edizione di Ecosistema Urbano, la ricerca di Legambiente realizzata in collaborazione con l’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, presentata oggi a Bari nel corso di un convegno al teatro Petruzzelli, che ha visto la partecipazione, fra gli altri, di Rossella Muroni, Presidente nazionale Legambiente, Antonio Decaro, Sindaco di Bari e Presidente Anci, Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, oltre a numerosi sindaci e amministratori provenienti da diverse città italiane.
Fra i temi affrontati nel corso della presentazione di Ecosistema Urbano 2016, anche le bonifiche ambientali, a partire da quella del sito ex Fibronit di Bari, area dove sorge la fabbrica che, per oltre 50 anni, ha prodotto manufatti in cemento-amianto, provocando la morte di centinaia di persone. Qui, lo scorso 18 ottobre, sono cominciati i lavori di bonifica, finalizzati a neutralizzare ogni traccia di amianto ancora presente nel sottosuolo e negli edifici per poi realizzare, su una superficie di oltre 100 mila metri quadri, un grande parco urbano, il parco della rinascita. Per queste ragioni il sindaco Antonio Decaro ha ricevuto da Legambiente un riconoscimento per l’impegno profuso.
“Con la bonifica definitiva dell’area ex Fibronit – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – comincia un nuovo corso per la città di Bari, che dà un segnale a livello nazionale sulla necessità di mettere la parola “fine” alla fibra killer, purtroppo ancora presente in larga parte del Paese, sebbene messa al bando nel 1992. Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio connesso con l’esposizione alla pericolosa fibra. Per questo occorre un serio impegno da parte della Regione Puglia affinché dia piena attuazione al Piano Regionale Amianto, entrato in vigore da qualche mese, a partire dalla realizzazione degli impianti necessari a garantire un corretto smaltimento dell’asbesto sino allo stanziamento delle risorse necessarie per incentivare le bonifiche”.
Nel corso della mattinata sono stati presentati i dati del rapporto Ecosistema Urbano, emersi dall’analisi dei 17 indicatori raccolti da Legambiente, ad eccezione della capacità di depurazione e degli incidenti stradali (fonte ISTAT) e del tasso di motorizzazione (fonte ACI). Solo per i due indicatori relativi al trasporto pubblico, le città sono state suddivise in tre gruppi omogenei per dimensione demografica. L’insieme degli indicatori selezionati per la graduatoria copre cinque principali componenti ambientali presenti in una città: aria, acque, rifiuti, mobilità, energia. Tali indicatori consentono di valutare tanto i fattori di pressione e la qualità delle componenti ambientali, quanto la capacità di risposta e di gestione ambientale.
Nella classifica generale di Ecosistema Urbano Foggia si piazza al 16° posto, Brindisi al 22°, Bari all’84°, Lecce e Taranto, rispettivamente all’88° e 99° posto. Invece, i dati dei tre capoluoghi della provincia di Bat non sono stati presi in considerazione perché incompleti e in alcuni casi non pervenuti.
“Dalla XXIII edizione di Ecosistema Urbano emerge un quadro sostanzialmente statico delle performance ambientali nelle città capoluogo pugliesi che rispecchia quello nazionale – spiega Tarantini – Non migliora la qualità dell’aria, non decolla la mobilità sostenibile, non aumentano le percentuali di raccolta differenziata, il trasporto pubblico urbano continua a perdere passeggeri, le perdite della rete idrica restano alte e i capoluoghi pugliesi sono gli ultimi nella classifica nazionale per verde urbano fruibile. In assenza di obiettivi chiari e ambiziosi da parte di chi governa, le nostre città si limiteranno solo a fare piccoli passi avanti, con isolate e occasionali buone pratiche, come nel caso delle alte percentuali di raccolta differenziata raggiunte ad Andria e a Barletta e della velostazione di Bari, che oggi premiamo”.
La velostazione, prima nel Sud Italia, è operativa dalla metà di marzo 2016. Tre locali, messi a disposizione dalle Ferrovie Appulo Lucane, in corso Italia, ristrutturati con un investimento complessivo di quasi 140mila euro (fondi europei 2007/2013 e finanziamenti Fal), grazie a un protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Ferrovie. A gestirla per i prossimi cinque anni sarà Veloservice, che ha vinto il bando regionale per il comodato d’uso gratuito. La velostazione Bari Centrale, fortemente voluta dalla Regione Puglia e dalle Ferrovie Appulo-Lucane, nasce per dare a viaggiatori e pendolari la possibilità di prendere il treno, raggiungendo la stazione in bici invece che in auto, sapendo di poter contare su un luogo sicuro in cui lasciare le due ruote. La velostazione rimane aperta 24 ore su 24 con accesso consentito a chi è in possesso di ticket e biglietto giornaliero e sono previste formule di abbonamento e sconti sul biglietto integrato di treno e bus. Il premio è stato consegnato nel corso della presentazione diEcosistema Urbano all’Assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Giannini, al presidente delle Ferrovie Appulo Lucane, Matteo Colamussi, e al sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Scendendo nel dettaglio, dall’esame dei tre indicatori sulla qualità dell’aria (Biossido di Azoto, PM10 e Ozono) la situazione rimane stabile nei capoluoghi pugliesi.
Il dato sulla dispersione dell’acqua dalla rete, ovvero la differenza tra l’acqua immessa e l’acqua consumata per usi civili, industriali e agricoli, conferma un panorama molto variegato: si passa dalla migliore performance di Foggia, quinta nella classifica nazionale, con il 12,9%, alla peggiore di Bari, con il 51,3%. Nel mezzo, Brindisi, Lecce e Taranto rispettivamente con il 27,8%, 39,6% e il 44,1%. Per ciò che riguarda invece il consumo idrico domestico è alto a Lecce con 151,9 litri pro-capite mentre è il più basso a Foggia con 119,8 litri.
Sul fronte della capacità di depurazione degli scarichi civili il migliore capoluogo pugliese è Foggia, con il100%, seguito da Brindisi (94%), Bari (93%), Lecce ( 90%) e Taranto (83%).
Non migliora la produzione annuale pro capite di rifiuti urbani: anche quest’anno è Lecce che ne produce in quantità maggiore, raggiungendo 609,9 kg per abitante all’anno. È Foggia, invece, il capoluogo che ne produce di meno, con 434,5 kg per abitante. Sempre in stallo, invece, la raccolta differenziata in quasi tutti i capoluoghi: sebbene vi sia un sensibilissimo aumento delle percentuali restano lontanissimi dagli obiettivi di legge, con Foggia ferma al 9%.
Nel trasporto pubblico, sia sul fronte passeggeri trasportati annualmente per abitante che su quello inerente la percorrenza annua per abitante, le città pugliesi occupano posizioni discrete nella classifica generale. Quanto all’indice modal share, ovvero la percentuale di spostamenti privati motorizzati (auto e moto), si distingue anche quest’anno Foggia, al 4° posto della classifica nazionale, mentre negli altri capoluoghi pugliesi è la mobilità privata a farla ancora da padrona.
Sul tasso di motorizzazione, ossia il numero delle auto circolanti ogni 100 abitanti, le migliori sono Bari eTaranto, mentre la peggiore è Lecce. Rispetto all’indice che misura il tasso di mortalità per incidenti stradali ogni mille abitanti, nella classifica nazionale, la migliore città pugliese è Bari con solo lo 0,53%.
Per quanto riguarda le isole pedonali, Bari si piazza in vetta alle province pugliesi. In merito all’ indice di ciclabilità, che misura i metri equivalenti di piste ciclabili ogni cento abitanti, è Lecce il migliore fra i capoluoghi pugliesi con 15,12 m_eq/100 abitanti.
Sul fronte delle energie rinnovabili, ovvero solare termico e fotovoltaico installato sugli edifici pubblici, fra i capoluoghi pugliesi si distingue Bari con 4,90 kW ogni mille abitanti.
Ottimo il dato pugliese relativo alla percentuale di copertura del fabbisogno domestico attraverso le fonti rinnovabili sul totale dei consumi domestici: Foggia, Brindisi e Lecce risultano essere i comuni 100% elettrici, ovvero quelli nei quali le fonti rinnovabili installate riescono a superare i fabbisogni elettrici delle famiglie residenti.
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