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Legambiente Puglia risponde alle polemiche sulla declassificazione del comprensorio Costa del Parco Agrario degli Ulivi Secolari

Guida Blu 2021

Necessario migliorare gli standard dei servizi turistici e ambientali

 

Legambiente Puglia interviene e risponde in merito al “caso” che si è creato in seguito alla declassificazione da 5 a 4 Vele della Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano del comprensorio del Costa del Parco Agrario degli Ulivi Secolari. Legambiente ricorda che la graduatoria dei comprensori balneari e turistici riportati nella guida Il mare più bello, è riferita ai dati raccolti da Legambiente sulla gestione dei servizi da parte delle amministrazioni locali e sulla qualità ambientale del territorio. Inoltre il giudizio attribuito a ciascun comprensorio va dalle Cinque Vele assegnate ai migliori fino a Una Vela per i territori che comunque raggiungono la sufficienza dei voti. Tali vele possono scendere ed aumentare ogni anno a seconda delle politiche adottate dalle amministrazioni negli anni ed in seguito agli avvertimenti e segnali lanciati dalla nostra associazione alle amministrazioni stesse.  La scelta degli indicatori e la loro attribuzione a differenti macro aree ha tenuto conto di requisiti chiave, definiti in ambito europeo con il contributo della rete delle ecolabel che seguono i criteri del progetto Life “VISIT”.

 

Da subito Legambiente smentisce categoricamente la propria contrarietà al turismo di lusso o agli investimenti esteri, così come affermato tramite articoli e dichiarazioni stampa dai sindaci di Polignano a Mare, Domenico Vitto, e di Ostuni Guglielmo Cavallo. Una serie di luoghi comuni, per cui noi ambientalisti, con le nostre classifiche estive, penalizzeremmo le località di alta gamma a favore di quelle “minori d’interesse”. Ma basta vedere le classifiche e le località premiate con il massimo riconoscimento per vedere che la realtà è molto diversa, infatti in testa quest’anno troneggia una località, Castiglione della Pescaia, che sul lusso ha costruito buona parte del suo profilo o in Puglia basta guardare ad Otranto. Tantomeno siamo contrari al turismo dai grandi numeri, ed infatti le 5 vele sventolano alle Cinque Terre o a Camerota che registra il doppio delle presenze di Ostuni. Puntiamo il dito su ciò che sta accendo sulla costa tra Bari e Brindisi, in cui in nome di un fantomatico lusso si vuole solo cementificare la nostra amata costa. Non basta scrivere “luxury” per mascherare l’ennesimo villaggio turistico di un turismo vecchio e ormai passato.

 

Già il nome del comprensorio Costa del Parco Agrario degli Ulivi Secolari dovrebbe dare il proprio messaggio. E ricordiamo che l’area interessata dal progetto del resort di Cosa Ripagnola è una zona tipizzata ad attività primarie (agricole) E2 (art. 26 NTA) dallo strumento urbanistico vigente del Comune di Polignano a Mare, destinate in prevalenza all’agricoltura ed alla tutela di caratteristiche naturali e ambientali; non è ammessa la costruzione e utilizzazione di serre e non vi sono ammesse attività di carattere industriale o estrattive. Deve essere assicurato il mantenimento e il recupero delle costruzioni in pietra esistenti e, in particolare dei trulli, ove presenti, delle murature a secco (parieti) e di altri eventuali segni storici riconducibili all'uso agricolo dell'area (norie, cisterne, etc.).  Le costruzioni esistenti possono essere utilizzate, oltre che per attività agricole e residenziali, anche per attività agrituristiche, alberghiere, di ristorazione e simili attraverso opere di manutenzione e/o restauro.

 

Difatti il progetto presentato per il parere di Valutazione Impatto Ambientale (all’interno della procedura PAUR) nel titolo veniva definito: “Progetto di riqualificazione e valorizzazione area "Costa Ripagnola" tramite recupero architettonico dei trulli a destinazione turistico - alberghiera, delle aree archeologiche e del sistema ambientale e vegetazionale e realizzazione di attrezzature per il tempo libero e la balneazione”

Di contro nel titolo autorizzativo del Comune di Polignano a Mare – Permesso di Costruire – il progetto autorizzato diventava “Riqualificazione e valorizzazione dell’area "Costa Ripagnola" tramite recupero dei trulli da destinare a villaggio – albergo delle aree archeologiche e del sistema ambientale e vegetazionale e realizzazione di attrezzature per il tempo libero e la balneazione”.

Si ritiene superfluo ogni ulteriore commento per sottolineare la differenza sostanziale tra interventi su singole costruzioni rispetto all’attrezzamento dell’intera area per la realizzazione del villaggio – albergo. Con buona pace della destinazione urbanistica e del corretto ed ordinato sviluppo del territorio attraverso lo strumento urbanistico e dei piani regionali di tutela. E non dimentichiamoci tutto il balletto tra revoche in autotutela, nuovi pareri, conferenze, ecc… per culminare all’ennesima revoca sia del comune di Polignano a Mare che della Regione Puglia. Prima non si conosceva lo stato dei luoghi? L’incanto di un’economia distruttiva e non sostenibile non interessa neppure esperienze totalitarie come la Comunità Europea che attraverso i nuovi strumenti di rilancio economico, come ad esempio la Next Generation Eu, propongono modelli di sviluppo sostenibile ed intelligente nonché la transizione verde e l’economia circolare.

Ci fa molto piacere, inoltre, scoprire che il consigliere regionale Fabiano Amati si sia riscoperto grande ambientalista, difensore ed attuatore del PPTR, magari però potrebbe consigliare e suggerire meglio al suo alter ego, collega di scranno, Amati Fabiano di essere attento alla questione ambientale. Puntualmente, infatti, propone emendamenti per aggirare quello stesso PPTR a favore della spinta del Piano Casa o come quando, nella notte antecedente la fine della scorsa consiliatura, sono stati proposti emendamenti per aggirare gli stessi vincoli del PPTTR al fine di snaturare la Legge Regionale di istituzione del Parco Regionale Naturale di Costa Ripagnola e del Mar Piccolo.

Del resto un primo segnale di contenimento e di smentita ai nostri legislatori è arrivato con la sentenza della Corte Costituzionale N° 74/2021 circa la legittimità degli artt. 26 e 36 della L.R. 52/2019 ed in particolare alla parte ritenuta illegittima per il mancato rispetto dell’applicazione dell’art. 45 delle NTA del PPTR. Infine si ricorda che in merito al Piano Casa ai fini del “rilancio” dell’edilizia la Regione, per evitare un giudizio di illegittimità, ha abrogato l’art. 6 com. 2 lettera c) della LR 14/2009 che sin dal 2016 ha consentito la realizzazione di interventi in deroga al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR).

Al Sindaco di Ostuni ricordiamo che forse dimentica anche che il 26 maggio scorso è stato approvato definitivamente il progetto di masseria Taverne, la stessa che 5 anni fa ha determinato la perdita delle 5 vele al comune. E che nella nuova progettazione la riduzione dell’impatto sul consumo di suolo è quasi impercettibile. Per non dimenticare le continue segnalazioni giunte alla nostra associazione della chiusura degli accessi al mare, non ultima proprio quella del passaggio da Diana Marina a Monticelli, dove i cittadini poche giorni fa hanno lanciato una petizione popolare. Senza considerare l’annosa questione dei Piano Comunale delle Coste.

Ci fa molto piacere che le amministrazioni comunali tengano così tanto al riconoscimento delle 5 Vele di Legambiente, ma allo stesso modo devono garantire, anzi migliorare, gli standard dei servizi turisti e ambientali affinché quel massimo riconoscimento venga mantenuto e confermato. E ai comuni di Monopoli e Fasano ricordiamo che dire “non è colpa nostra ma dei vicini” non vi rende meno colpevoli. L’idea di comprensorio turistico è proprio quella di lavorare in sinergia ed insieme per la crescita e tutela del territorio.

Forse “È ORA”, come dice lo slogan di Legambiente per il 2021, di chiedere conto della legittimità di eventuali danni in termini di sottrazione di beni comuni del patrimonio culturale, ambientale e della memoria collettiva? Ovviamente la nostra associazione è sempre aperta al dialogo e confronto e a lavorare in sinergia con le amministrazioni per raggiungere insieme l’obiettivo di sviluppare la nostra splendida Puglia e tutelare ciò che l’ha resa famosa in tutto il mondo: paesaggi, mare e tradizioni. 

 

 

Ufficio stampa e comunicazione Legambiente Puglia

Andrea Dammacco 3475450655