Caldaie a gas? Pezzi da Museo
Al via la campagna itinerante di Legambiente per informare sull’inefficienza delle caldaie a gas, illustrare i benefici di un investimento su solare termico e fotovoltaico, caldaie a biomasse e pompe di calore e spingere le Amministrazioni verso scelte lungimiranti
Legambiente Puglia: “Da Bari parte l’impegno per lo stop a nuove caldaie a Gas per ridurre le emissioni di Co2, ridurre l’inquinamento atmosferico e tutelare la salute dei cittadini”
Prende il via da Bari la nuova campagna d’informazione e advocacy “Caldaie a gas? Pezzi da Museo” promossa da Legambiente, sviluppata con il supporto del Kyoto Club e ECF (European Climate Foundation) per spostare i sussidi per le caldaie a gas su tecnologie di riscaldamento sostenibili, chiedere lo stop all’installazione di nuove caldaie a gas fossile dal 2025, smettere di promuovere le caldaie a gas come una soluzione sostenibile, eliminando queste tecnologie da tutti i sistemi incentivanti fin da subito. Questo pomeriggio in piazza Libertà a Bari Legambiente Puglia ha incontrato cittadini e cittadini per dare loro informazioni sui vantaggi delle pompe di calore, dei pannelli solari da appartamento e di tutti gli strumenti disponibili oggi per ridurre costi in bolletta, consumi e migliorare la propria qualità di vita.
La tappa di Bari è stata anche l’occasione per incontrare l’assessore all’Ambiente del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, al quale il presidente di Legambiente Puglia, Ruggero Ronzulli, Tommaso Polci, dell’Ufficio Energia di Legambiente Nazionale, il presidente del circolo di Legambiente Bari Eudaimonia, Roberto Antonacci, hanno potuto presentare e discutere del possibile ruolo che il Comune di Bari può avere nell’aiutare le famiglie a fare i giusti investimenti in termini di riscaldamento e raffrescamento.
In Italia, ad oggi, sono installate, tra sistemi autonomi e centralizzati, oltre 19 milioni di caldaie a gas, di cui almeno 7 milioni ha più di 15 anni. Numeri importanti responsabili, tra caldaie a gasolio e gas fossile del 17,7% delle emissioni di anidride carbonica nazionali. Le caldaie a gas sono ormai pezzi da museo che consumano il 50% del gas utilizzato nel nostro Paese e che sono la causa della voce di spesa energetica più alta per famiglie e imprese. In Italia, però, si vendono annualmente circa 850mila caldaie, di cui solo il 30% è a condensazione. Non solo. Per il loro acquisto sono previsti diversi incentivi, inseriti all’interno di tutti i sistemi premianti che hanno a che fare con l’edilizia e l’efficienza energetica: dal Superbonus al Conto Termico.
“Mentre in Italia siamo ancora in attesa di azioni concrete in tema di decarbonizzazione dei sistemi di riscaldamento, in Europa ben 16 Paesi hanno già smesso di dare supporto economico all’installazione di nuove caldaie a gas – hanno dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente Legambiente Puglia e Roberto Antonacci, presidente Legambiente Eudaimonia Bari -. Installare, oggi, una caldaia a gas fossile vuol dire condannare una famiglia a riscaldarsi con un sistema inquinante e costoso almeno per altri 20 anni. Per questo è necessario che vengano eliminati tutti i sussidi per i sistemi di riscaldamento domestici a fonti fossili, dirottando tali risorse su tecnologie pulite ed efficienti. Ricordiamo inoltre come le caldaie a gas incidono in modo importante all’incremento dei livelli di inquinamento della nostra aria. Per questo chiediamo al Comune di Bari di prevedere nel regolamento edilizio o in un regolamento aria lo stop a nuove caldaie a gas per spingere sempre più verso un modello di citta sostenibile e rispettose dell’ambiente e della salute dei cittadini”.
Ma sono anche i Comuni a giocare un ruolo fondamentale in questa sfida. Le Amministrazioni possono infatti inserire all’interno dei loro Regolamenti uno stop anticipato all’installazione di nuove caldaie a gas, ad esempio nel caso di ristrutturazioni. Ecco perché durante l’appuntamento nelle piazze italiane, Legambiente propone incontri con gli Amministratori, per sensibilizzarli sul tema e per accompagnarli verso l’applicazione di norme che vadano in questa direzione, sostenendo anche una petizione al Governo e alle Amministrazioni locali per chiedere di spostare subito i sussidi per le caldaie a gas su tecnologie di riscaldamento sostenibili e di bloccare dal 2025 le installazioni di caldaie a gas (https://attivati.legambiente.it/museodellecaldaie).
“L'iniziativa di Legambiente rappresenta senza dubbio un'ottima opportunità per cominciare il prima possibile a ripensare le nostre abitudini e, soprattutto, i nostri consumi. – ha dichiarato Pietro Petruzzelli - Abbiamo tutti la responsabilità di salvaguardare il pianeta con azioni concrete che ci portino a rendere sostenibile ogni fonte di riscaldamento e raffrescamento delle nostre abitazioni. Per questo ci impegniamo, assieme a Legambiente, ad informare e sensibilizzare i cittadini sulle enormi potenzialità di un sistema innovativo che porta molti benefici all'ambiente e, perché no, anche alle finanze delle famiglie baresi. E ci impegniamo anche a portare il tema in Comune, coinvolgendo Amministrazione ed uffici per ragionare su strade possibili verso l’eliminazione, nel tempo, delle caldaie in favore di sistemi di riscaldamento sostenibili”.
Per raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050 e affrancarci dalla dipendenza energetica è necessario intervenire nel settore del riscaldamento, responsabile quasi del 18% delle emissioni di CO2 in Italia. Un risultato raggiungibile, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, solo imponendo uno stop alle installazioni di nuove caldaie alimentate a gas fossile entro il 2025, anticipando di ben quattro anni lo stop imposto dall’Unione Europea, portando benefici importanti alle famiglie e un importante contributo alla lotta contro l’emergenza climatica. Basti pensare, infatti, che riqualificando, ogni anno, il 3% del patrimonio edilizio si potrebbero evitare emissioni di gas climalteranti pari a 22 milioni di tonnellate di CO2 al 2030 e si risparmierebbero 12 miliardi di metri cubi di gas, pari a 16% dei consumi totali di gas fossile.
D’altronde oggi le tecnologie sono mature per rendere le nostre abitazioni, autonome o condominiali, indipendenti dal gas. Basta pensare ad esempio alle moderne pompe di calore che grazie all’utilizzo di refrigeranti naturali – a differenza di quelle che impiegano gas fluorurati climalteranti – permettono di riscaldare e raffrescare un ambiente adattandosi al sistema di riscaldamento esistente come i radiatori.
La campagna “Caldaie a gas? Pezzi da Museo” porterà in tutte le sue tappe la mostra Il “Museo delle caldaie” con importanti pezzi archeologici e artistici – da L’undicesima piaga d’Egitto al quadro surrealista Les chaudierès de Gazole (Le caldaie a gasolio) di Pigasso), per raccontare, anche con ironia, la storia e i problemi ambientali, sanitari e sociali delle caldaie a gas fossile.
La mostra itinerante è partita da Bari il 15 febbraio toccando almeno altre 11 città: Avellino, Ivrea, Torino, Roma, Potenza, Perugia, Udine, Padova, Ancona, Enna e Napoli.
Tutte le info qui: civicocinquepuntozero.it/caldaie-a-gas-pezzi-da-museo/
Ufficio stampa Legambiente Puglia
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