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Centrale Termoelettrica Brindisi Nord

Centrale Termoelettrica Brindisi Nord: Legambiente: «La nostra proposta rappresenta la soluzione per salvaguardare il territorio e valorizzare le competenze dei lavoratori»

   

centrale termoelettrica1Nella mattinata di giovedì 16 maggio 2013 si è svolto, presso la sede di Legambiente in via Salaria a Roma, un incontro fra l’associazione e i rappresentati della società A2A, socio di riferimento di Edipower a cui appartiene la centrale termoelettrica di Brindisi Nord. 

Nell’incontro A2A ha fatto riferimento alla presentazione del piano industriale per l’impianto di Brindisi e Legambiente ha ribadito la sua netta opposizione allo stesso, chiedendo ad A2A di esprimersi in merito alla propria proposta di creare, una  volta smantellata la centrale e bonificata l’area, un distretto tecnologico dell’energia rinnovabile. La proposta dell’associazione sul distretto tecnologico comprende tre sezioni: settore ricerca, con il coinvolgimento dell'Università del Salento, dell'Università di Bari (valorizzando studi, progettazioni, sperimentazioni su efficienza energetica, fonti rinnovabili e nanocomponenti), centri ed istituti di ricerca da tempo attivi ed apprezzati nella Regione (e non soltanto), società private operanti in campo energetico; settore produzione e commercializzazione, che crei una filiera produttiva che tragga fondamento dalle attività di ricerca e porti alla produzione e commercializzazione di macchine e componenti di impianti rinnovabili ed a fornire assistenza tecnica a soggetti pubblici e privati. Si prevede anche l'idea della promozione di proposte progettuali sviluppate a livello locale, quale quella del recupero di energia elettrica e di idrogeno dal moto ondoso, ecc; impianto termodinamico, il cui esempio più conosciuto è rappresentato in Italia dall'impianto Archimede di Priolo, fermamente voluto dal Premio Nobel Prof. Rubbia quando era presidente dell'ENEA. L'impianto è formato da collettori termici (che si muovono seguendo il sole, secondo il principio del fototropismo) ispirati al celebre esperimento con gli specchi di Archimede; il calore assorbito viene concentrato su tubi contenenti una miscela di sali di sodio e di potassio che riesce a garantire l'accumulo e la stabilità termica a 550°C, anche nelle ore notturne, in serbatoi; la tecnica termodinamica ha il pregio di migliorare sensibilmente l'efficienza nel processo di captazione, concentrazione, accumulo dell'energia solare e del rendimento nella trasformazione in apposite turbine dell'energia termica in energia elettrica nell'arco dell'intera giornata, indipendentemente dall'irraggiamento diretto dei collettori. 

Legambiente ha già trasmesso la propria proposta alle istituzioni locali, soggetti preposti a cercare una soluzione sostenibile che salvaguardi il territorio e valorizzi le competenze dei lavoratori.