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Convenzione tra Procura della Repubblica di Foggia e Parco del Gargano per abbattimento opere abusive

Legambiente: «Buona la strada intrapresa dalle Procure. Il miglior deterrente al nuovo abusivismo è il ripristino della legalità, quindi l’abbattimento degli immobili fuorilegge»

Abbatti l'abuso

Legambiente accoglie positivamente la notizia della convenzione firmata tra la Procura della Repubblica di Foggia e il Parco Nazionale del Gargano per l’abbattimento delle opere realizzate abusivamente nell'area protetta.

«L’abbattimento degli immobili fuorilegge, quindi il ripristino della legalità, è il miglior deterrente al nuovo abusivismo - dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – e in questa direzione va laconvenzione stipulata tra la Procura di Foggia e il Parco Nazionale del Gargano. L’ottimo lavoro svolto dalle Procure della Repubblica, a partire da quella di Lecce, antesignana nel portare avanti la politica degli abbattimenti, conferma la volontà di mettere in pratica buone politiche di tutela e valorizzazione del territorio».

I numeri del rapporto Ecomafia 2014 sui reati legati all’edilizia sono impietosi: la Puglia svetta al secondo postonella classifica del cemento illegale con 603 infrazioni accertate (quasi l’11% del totale nazionale), 880persone denunciate e 318 sequestri effettuati. È l’unica regione, insieme alla Calabria, in cui sono stati effettuati degli arresti: sono state infatti 14 le persone raggiunte da ordine di custodia cautelare. Quattro province su sei, BariFoggiaLecce e Taranto, si sono piazzate tra i primi 14 posti della graduatoria provinciale del mattone fuorilegge. Nel 2012 la Regione ha approvato la legge n.15, “Norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell’abusivismo edilizio”, con la quale ha stanziato i primi 150.000 euro da destinare al Fondo regionale di rotazione per la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi. La legge prevede anche che la regione attivi, in sostituzione dei comuni, le richieste di finanziamento presso la Cassa depositi e prestiti previste dalla legge 326/2003. Un primo passo nella giusta direzione, che necessita però di maggiore incisività, a cominciare della indispensabile collaborazione da parte dei Comuni.

Sul fronte dell’abusivismo edilizio nelle aree demaniali, invece, nella classifica del dossier di Legambiente “Mare Monstrum 2014”, la Puglia è la quarta regione italiana con 420 infrazioni accertate, pari al 14,7% del totale nazionale, 906 persone denunciate e arrestate e 276 sequestri effettuati.

A fronte dei numerosi illeciti, però, non corrisponde un’altrettanto alta percentuale di ordinanze di demolizione eseguite, anche quando previste da sentenze della magistratura diventate definitive. Il dato sul rapporto tra ordinanze ed esecuzioni è sconfortante, in Puglia è fermo al 5,25% (censimento dati dei Comuni capoluogo di provincia). Su scala comunale, la media a Lecce (8,3%) e Foggia (7,9%) è più vicina al dato nazionale, pari al10,6%, mentre fanalino di coda è Brindisi con lo 0,9%.

«Gli scorci più belli del paesaggio pugliese sono quelli che pagano il prezzo più alto all’appetito di affaristi, che cementificano intere fette di territorio in totale spregio delle leggi, della salvaguardia della natura, del bene pubblico. L’abusivismo edilizio si estende in tutta la regione: a fare la parte del leone sono le coste del Gargano e del Salento, lidi di forte richiamo turistico e di massiccia speculazione edilizia. Questo fenomeno non solo sfregia la bellezza del nostro paesaggio e alimenta la filiera illegale del cemento ma amplifica pure il rischio idrogeomorfologico del territorio» conclude Tarantini.

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