Legambiente: l’Assemblea dei delegati ha eletto il nuovo gruppo dirigente che guiderà l’associazione ambientalista fino al prossimo congresso
Stefano Ciafani nuovo Presidente di Legambiente e Giorgio Zampetti neo Direttore generale. Vanessa Pallucchi Vicepresidente e Serena Carpentieri Vicedirettrice. Confermati Edoardo Zanchini Vicepresidente, Nunzio Cirino Groccia Amministratore. Tra le priorità di azione: lotta ai cambiamenti climatici, economia circolare e civile, green society, legalità, citizen science e volontariato
Cambio al vertice in Legambiente. L’Assemblea dei delegati, che oggi si è riunita a Roma presso la sede nazionale di Legambiente, ha eletto Stefano Ciafani nuovo Presidente nazionale e Giorgio Zampetti neo Direttore generale dell’associazione ambientalista. Al loro fianco ci saranno Vanessa Pallucchi, neo vicepresidente nazionale, e Serena Carpentieri, nuova vicedirettrice. Confermati nel gruppo dirigente apicale Edoardo Zanchini vicepresidente nazionale e Nunzio Cirino Croccia amministratore. Le nuove elezioni, a poco più di due anni dal X congresso nazionale di Milano del dicembre 2015, arrivano a seguito delle dimissioni alla fine dello scorso anno dell’allora Presidente Rossella Muroni eletta parlamentare di Leu in Puglia nelle recenti elezioni politiche.
I temi su cui il nuovo gruppo dirigente di Legambiente intende lavorare nei prossimi anni sono in continuità col mandato dell’ultimo congresso nazionale: clima ed energia, economia circolare e civile, green society, legalità, citizen science e volontariato. Tra gli altri obiettivi da perseguire, la lotta all’inquinamento e alle disuguaglianze, la costruzione di un modello economico alternativo a quello attuale, il rafforzamento del profilo vertenziale dell’associazione, l’allargamento della rete associativa e delle alleanze.
Sono temi centrali che per Legambiente ben sintetizzano le sfide che il Paese dovrà affrontare nel prossimo futuro: dalle politiche climatiche e urbane alla mobilità nuova e sostenibile, dallo stop al consumo di suolo alla lotta all’abusivismo edilizio, dalla promozione del turismo di qualità a quella del capitale naturale e delle aree protette, dalla mobilitazione contro l’estrazione di idrocarburi alla lotta allo smog in Pianura padana e nelle aree urbane, dalla mobilitazione per la rinascita delle aree terremotate del centro Italia all’emergenza acque, dalla mancata depurazione alla vicenda Pfas nelle falde di tre province venete, dal contrasto al marine litter all’emergenza cronica della Terra dei fuochi.
“Sullo scenario internazionale - dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente - i temi ambientali sono sempre più centrali per fronteggiare le emergenze e per riconvertire l'economia in chiave ecologica, come è evidente anche dalla recente svolta in Cina. In Italia questo non sta ancora avvenendo come dimostrano anche le ultime agende governative e il dibattito politico della campagna elettorale appena conclusa. Eppure, nonostante i cronici problemi ambientali e di illegalità che oggi si possono combattere coi nuovi strumenti previsti dalla legge ecoreati, il nostro Paese può vantare tra i cittadini, le istituzioni e le imprese numerose esperienze di innovazione sociale, gestionale e tecnologica che utilizzano la tutela dell'ambiente come leva per il cambiamento. Continueremo a praticare la nostra idea di ambientalismo scientifico e popolare, con curiosità e inclusione, per cercare nuovi alleati in attesa che si concretizzi il percorso di rigenerazione ambientale e sociale su tutto il territorio nazionale”.
“Legambiente continua ad essere una delle esperienze più straordinarie di cittadinanza attiva e presidio del territorio, di mobilitazione e di citizen science per il monitoraggio dell’aria, delle acque, del mare e delle coste, di denuncia e di costruzione attenta delle proposte alternative - dichiara Giorgio Zampetti, Direttore generale di Legambiente -. Un patrimonio costruito con l’entusiasmo, la capacità e l’impegno della rete associativa, che vede oggi impegnati migliaia di volontari, circoli e comitati regionali, insieme alla direzione nazionale dell’associazione. Il suo rafforzamento è una priorità per l’associazione ma l’obiettivo principale è continuare ad essere un'associazione utile al Paese. Utile perché capace di futuro, perché in grado di contaminarsi e contaminare la società e perché aperta ai tanti cittadini e volontari che vorranno unirsi a noi per contribuire a rendere migliore il mondo in cui viviamo”.