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Goletta Verde: presentati i risultati del monitoraggio in Puglia

Fuorilegge 17 campionamenti su 30. Nelle province di Bari e Brindisi nessuna analisi è risultata positiva. 4 punti inquinati anche in provincia di BAT. Legambiente: situazione non più tollerabile, si intervenga subito per colmare il deficit di depurazione, garantire sicurezza ai cittadini e salvaguardare le splendide risorse naturali di questa regione

 

2Oltre la metà dei campionamenti eseguiti in Puglia dai biologi di Goletta Verde è risultata “fuorilegge”. In ben 17 casi (corrispondenti per lo più alle foci di fiumi e ai canali), rispetto ai 30 punti monitorati lungo gli 865 chilometri di costa, è stata evidenziata una carica batterica al di sopra dei valori consentiti dalla legge e per quattordici di questi punti il giudizio è “fortemente inquinato”. Acque inquinate da scarichi non depurati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali che contribuiscono non solo ad inquinare i fiumi e il mare, ma che mettono in pericolo la stessa salute dei cittadini. Sotto accusa ancora una volta le foci dei fiumi e dei canali, ma anche gli scarichi degli stessi impianti destinati alla depurazione dei reflui urbani, che dimostrano ancora una volta le criticità che toccano il sistema depurativo pugliese. Legambiente lancia dunque un appello a Regione e amministratori locali affinché si intervenga per risolvere con urgenza la questione della mala depurazione. 

È questa la fotografia scattata da Goletta Verde, la celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati che resterà in Puglia fino a giovedì 11 per verificare lo stato di salute del mare e delle coste. L’istantanea regionale sulle analisi dell’equipe di biologi di Legambiente, è stata presentata questa mattina a Bari, presso la sede di Legambiente Puglia, da Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente e Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia, alla presenza di Angela Barbanente, vice presidente della Regione Puglia e Nicola Ungaro, Arpa Puglia.

I biologi di Legambiente da metà giugno stanno passando al setaccio foci di fiumi e torrenti ma anche spiagge e punti critici segnalati dai cittadini per scattare un’istantanea che consenta di verificare anche l’apporto inquinante che arriva dai fiumi. Proprio per questo preoccupa la situazione riscontrata in Puglia dove 17 campionamenti rispetto ai 30 realizzati sono risultati con un valore di carica batterica oltre i limiti consentiti.

«È un quadro, quello scaturito dalle analisi dei nostri biologi, che ci preoccupa, ma di certo non ci sorprende, vista la situazione di crisi in cui versa il sistema depurativo della regione Puglia che, nella tappa di Goletta Verde di Barletta, abbiamo illustrato dettagliatamente nel nostro dossier. In troppi punti le acque analizzate presentavano cariche batteriche oltre le soglie consentite dalla normativa – sottolinea Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente – A preoccupare non sono solo le foci dei fiumi e dei torrenti, ma anche gli scarichi degli impianti di depurazione. Anche le acque prelevate in questi punti, infatti, presentavano livelli allarmanti di inquinanti. Sulla depurazione si gioca una sfida importantissima non solo per questa regione, ma per l’intero nostro Paese. Alla mancanza cronica di impianti di depurazione, soprattutto da parte dei comuni dell’entroterra, si aggiunge anche il carico inquinante dei reflui non adeguatamente trattati dagli impianti in attività che spesso non riescono a gestire i picchi estivi: si tratta di una situazione davvero imbarazzante che va sanata una volta per tutte».

Ancora oggi il 23 per cento dei cittadini pugliesi, circa un milione di abitanti, scarica i reflui senza che questi vengano depurati. I 187 depuratori della regione hanno ancora problemi di funzionamento, criticità e questioni irrisolte che in alcuni casi rendono inefficace la depurazione. Tra questi ci sono ad esempio 11 vecchi impianti, tutti da dismettere, che rischiano di inquinare le acque sotterranee, scaricando direttamente in falda o ancora quelli con problemi nel funzionamento e i cui scarichi risultano non conformi, come certificano i dati Arpa (nel 2012 sono stati 52 quelli giudicati non conformi). La situazione più critica è nella BAT, dove i depuratori delle cittadine che danno il nome alla provincia sono risultati non conformi. Ma non sono gli unici grandi impianti a risultare non conformi, come dimostrano i superamenti dei limiti riscontrati in uscita dai depuratori di Bari Ovest, Foggia e altri tra i più grandi. Ci sono poi 10 impianti sottoposti a procedimento penale. E se a tutto questo si aggiungono anche gli scarichi abusivi non controllati e gli altri illeciti legati all’inquinamento del mare, il risultato è un quadro preoccupante che impone una svolta da parte delle istituzioni preposte per provare a vincere la sfida della depurazione in Puglia. A confermare la situazione emergenziale in cui si trova la Puglia, lo scorso giugno la Camera ha approvato la proroga dell’emergenza ambientale legata alla depurazione fino a fine 2013.

Sono gli stessi cittadini a chiedere che si intervenga seriamente per porre al più presto rimedio alla situazione. Anche in questa regione, residenti e turisti, sono preoccupati: lo testimoniano i tantissimi messaggi pervenuti al servizio “SOS Goletta” (attivato da Legambiente proprio per segnalare le criticità dei nostri mari). Su oltre cento segnalazioni, quaranta sono arrivate dalla Puglia.

È opportuno ribadire che Goletta Verde non assegna patenti di balneabilità, e quella scattata dai nostri biologi è un’istantanea che non può e non vuole sostituirsi alle analisi ufficiali effettuate dagli organi competenti. I risultati emersi, però, rappresentano non solo una denuncia della situazione, ma un monito affinché si intervenga per risolvere al più presto le criticità.

Questo il quadro provinciale delle analisi effettuate. In provincia di Bari nessuno dei tre prelievi ha dato esito positivo. Fortemente inquinati i due campionamenti effettuati al porto del capoluogo regionale (nei pressi delle foci di scarico di Radice del molo Pizzoli e del Molo dei pescatori). “Fuorilegge” anche il prelievo effettuato alla foce di scarico del depuratore di Monopoli Nord.

Preoccupanti anche le analisi che interessano la provincia di Brindisi, a partire dal comune capoluogo dove i prelievi effettuati nei pressi della foce Canale Giancola, nell’omonima località, è stato giudicato “fortemente inquinato”. Stesso giudizio per i prelievi alla foce del Canale Infocaciucci in località Lindinuso di San Pietro Vernotico e del canale di scarico del depuratore in località Villanova di Ostuni, su via dei Pioppi. “Inquinato”, invece, il prelievo effettuato nel comune di Carovigno, in località Torre Guaceto, nei pressi della foce del canale Reale. 

Tre i campionamenti effettuati in provincia di Foggia. L’unico punto nel quale è stata riscontrata la presenza di una carica batteriologica superiore a quella consentita, e giudicato “fortemente inquinato”, è stato quello eseguito nei pressi della Foce del torrente Candelaro nel comune di Manfredonia. Entro i limiti, invece, le analisi effettuate nei pressi della foce del torrente Carapelle in località Lido Rivoli/Foggiamare del comune di Zapponeta e alla foce del Canale Schiapparo, in località Lago di Lesina tra il comune di Lesina e Torre Mileto. 

Sette i prelievi effettuati nella provincia di Barletta-Andria-Trani, quattro dei quali risultati “fuorilegge”. Fortemente inquinate sono risultate le acque campionate nei pressi della Foce canale (all’altezza dell'incrocio di via Luigi Di Cuonzo e Litoranea di Ponente) del comune di Barletta (foto); della Foce del Canale Ciappetta/Camaggio in località Ariscianne, sempre di Barletta; della Foce canale sotto Villa Comunale (sbocco depuratore), all’incrocio del lungomare Colombo e piazzale Chiarelli del comune di Trani (foto) e dello sbocco del depuratore (campione prelevato sul lato destro della Torre) nel comune di Bisceglie, in località Torre Calderina. Entro i limiti di legge le analisi sulle acque prelevate a Margherita di Savoia (un campionamento nei pressi della foce del torrente Carmonisa, località Riserva naturale di Salina, l’altro nei pressi della foce Aloisa) e Molfetta (nei pressi della località Cala San Giacomo).

Sette anche i campionamenti effettuati in provincia di Taranto, due dei quali hanno presentato inquinanti oltre i limiti. Si tratta del prelievo effettuato nei pressi della Foce del fiume Lato, in località Romanazzi del comune di Palagiano (giudicato inquinato) e nei pressi del tubo di scarico del depuratore in località Marina di Pulsano (fortemente inquinato). Sempre nel comune di Palagiano, invece, è risultato nella norma il prelievo effettuato nei pressi della foce del fiume Lenne. Così come nella norma sono risultati gli altri prelievi nel capoluogo Taranto (Lido Bruno) e in provincia: a Massafra (località Patemisco nei pressi della Foce Fiume Patemisco); a Pulsano (località La Fontana nei pressi della Foce Canale Trigna) e a Manduria (località Specchiarica, nei pressi della piaggia a metà strada tra Torre Colimena e San Pietro in Bevagna). 

In provincia di Lecce, infine, dei sei campionamenti solo la metà presentava una carica batterica entro i limiti. Fortemente inquinati i prelievi effettuati nei pressi dell’insenatura di Torre Riccio, in località Canal del Rio, nel comune di Corsano, e nei pressi della foce dello scarico del depuratore a Porto Gaio di Gallipoli. Valori leggermente al di sotto dei precedenti, ma ugualmente sopra la soglia stabilita dalla legge, anche quelli riscontrati nel campione prelevato nei pressi della foce del canale di scarico sulla spiaggia di Marina di Leuca a Castrigliano del Capo (giudicato “inquinato”). Entro i limiti, invece, gli altri tre prelievi: a Otranto (località Laghi Alimini nei pressi della foce dee canale tra Lago Alimini Grande e il mare) a San Cataldo (località Vernole, nei pressi del canale di scarico) e a Porto Cesareo (località Torre Lapillo, nei pressi della foce canale di scarico).

 «Il cattivo funzionamento dei sistemi di depurazione determina forti ripercussioni non solo dal punto ambientale ma anche dal punto di vista sociale ed economico che la Puglia non può più permettersi – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Le criticità evidenziate da anni sono risolvibili solo con l’intenzionalità e l’impegno tra tutte le parti chiamate in causa. Pretendiamo che la prossima stagione estiva sia indenne da questi problemi perché è fattibile e doveroso risolverli, a partire da subito, per garantire la salute dei cittadini, la qualità del mare e l’economia locale. La nostra regione in questi ultimi anni si è particolarmente distinta per azioni di sostenibilità e tutela ambientale; gode di splendide aree e parchi protetti, zone di pregio turistico. È per questo che chiediamo alla Regione e ai sindaci di lavorare in sinergia per risolvere al più presto anche le criticità legate ad un sistema un sistema di depurazione obsoleto, laddove esistente, e non più in grado di gestire il carico di reflui urbani che vi arriva soprattutto d’estate».

Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. «La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione» spiega Antonio Mastrostefano, responsabile Comunicazione del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. «Se eliminato in modo scorretto - continua - questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche». A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Nel 2012 in Puglia, il Consorzio ha raccolto 8.348 tonnellate di oli lubrificanti usati, 3mila delle quali in provincia di Bari.

Photogallery: presentazione dati monitoraggio Goletta Verde in Puglia

 

I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE IN PUGLIA*

 

 *prelievi effettuati nei giorni 25, 26, 27 e 29 giugno 2013

 

PROVINCIA

COMUNE

LOCALITÀ

PUNTO

GIUDIZIO

FOGGIA

Lesina /
Torre Mileto

Lago di Lesina

Foce Canale Schiapparo

Entro i limiti di legge

FOGGIA

Manfredonia

 

Foce del torrente Candelaro

FORTEMENTE INQUINATO

FOGGIA

Zapponeta

Lido Rivoli /
Foggiamare

Foce del torrente Carapelle

Entro i limiti di legge

BAT

Margherita di Savoia

Margherita di Savoia

Foce Aloisa

Entro i limiti di legge 

BAT

Margherita di Savoia

Riserva naturale di salina

Foce del torrente Carmosina

Entro i limiti di legge

BAT

Barletta

Litoranea di ponente

Foce canale nei pressi dell'incrocio di via Luigi Di Cuonzo e Litoranea di Ponente

FORTEMENTE INQUINATO

BAT

Barletta

Ariscianne

Foce del Canale Ciappetta / Camaggio

FORTEMENTE INQUINATO

BAT

Trani

Incrocio lungomare Cristoforo Colombo - Piazzale Chiarelli

Foce canale sotto Villa Comunale (sbocco depuratore)

FORTEMENTE INQUINATO

TARANTO

Palagiano

Romanazzi

Foce Fiume Lato

INQUINATO

TARANTO

Palagiano

Foce Fiume Lenne

Foce Fiume Lenne

Entro i limiti di legge

TARANTO

Massafra

Patemisco

Foce Fiume Patemisco

Entro i limiti di legge

TARANTO

Taranto

Lido Bruno

Scogli Lido Bruno

Entro i limiti di legge

TARANTO

Pulsano

Marina di Pulsano

Nei pressi del tubo di scarico del depuratore

FORTEMENTE INQUINATO

TARANTO

Pulsano

La Fontana (Canne)

Foce Canale Trigna

Entro i limiti di legge

TARANTO

Manduria

Specchiarica

Spiaggia a metà strada tra Torre Colimena e San Pietro in Bevagna

Entro i limiti di legge

LECCE

Otranto

Laghi Alimini

Foce canale tra Lago Alimini Grande e il mare

Entro i limiti di legge 

LECCE

S.Cataldo

S.Cataldo/ Vernole

Foce canale di scarico

Entro i limiti di legge

LECCE

Castrignano del Capo

Marina di Leuca

Foce del canale di scarico sulla spiaggia

INQUINATO

LECCE

Corsano

Canal del Rio

Insenatura di Torre Ricco

FORTEMENTE INQUINATO

LECCE

Gallipoli

Porto Gaio

Foce scarico depuratore

FORTEMENTE INQUINATO

LECCE

Porto Cesareo

Torre Lapillo

Foce canale di scarico

Entro i limiti di legge 

BRINDISI

S.Pietro Vernotico

Lindinuso

Foce Canale Infocaciucci

FORTEMENTE INQUINATO

BRINDISI

Brindisi

Giancola

Foce Canale Giancola

FORTEMENTE INQUINATO

BRINDISI

Carovigno

Torre Guaceto

Foce canale Reale

INQUINATO

BRINDISI

Ostuni

Villanova

Foce Canale di scarico del depuratore su via dei Pioppi

FORTEMENTE INQUINATO

BARI

Bari

Porto di Bari

Foce scarico presso radice del molo Pizzoli

FORTEMENTE INQUINATO

BARI

Bari

Porto di Bari

Foce scarico nei pressi del  Molo dei pescatori

FORTEMENTE INQUINATO

BARI

Molfetta

Cala S.Giacomo

Cala S.Giacomo

Entro i limiti di legge

BARI

Molfetta

Torre Calderina

Sbocco del depuratore (campione prelevato sul lato destro della Torre)

FORTEMENTE INQUINATO

BARI

Monopoli

Monopoli Nord

 

FORTEMENTE INQUINATO

 

Il Monitoraggio scientifico

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dalla squadra di biologi di Legambiente che anticipa il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità). Le analisi chimiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.
Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione.

LEGENDA 

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:
INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml

Su www.legambiente.it/golettaverde sezione Analisi è possibile scaricare la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi che è possibile incorporare in siti web e blog.

 

Goletta Verde è una campagna di Legambiente

 

Main partner: COOU

Partner tecnici: Corepla, Nau, Novamont, Solbian

Media partner: La Nuova Ecologia, PescaTv - canale Sky 236, Rinnovabili.it

 

Ufficio stampa Goletta Verde

Luigi Colombo - 347/4126421

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Ufficio stampa Legambiente Puglia

Elisabetta Di Zanni - 347/6645685

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